Da poche settimane è disponibile al pubblico il nuovo libro “Racconti in punta di coda”, un progetto editoriale realizzato dall’associazione che unisce la passione per la scrittura a quella per gli animali e che si aggiunge alle altre iniziative promosse da Apaca per celebrare il venticinquesimo anniversario della sua costituzione. Nuovo perché segue la prima raccolta di racconti pubblicata due anni fa, il cui successo ha incoraggiato la nascita del volume numero due, che ha visto una sentita partecipazione da parte degli autori, tutti orgogliosi amanti degli animali e desiderosi di condividere le loro esperienze e la loro fantasia.
I racconti, le testimonianze e le dediche del libro sono stati scritti da affettuosi amici di cani e gatti, autori e autrici entusiasti ed emozionanti. Come nel primo, anche in questo libro si parla di animali – svariati tipi di animali, c’è anche una tartaruga – in contesti e forme diverse, dalla memoria alla favola, dal dialogo alla narrazione fantastica. Tante storie che si mescolano, stavolta, anche con la storia, intesa come indagine e cronaca dei 25 anni di vita di Apaca: il libro infatti ospita il resoconto intenso della nascita, dell’evoluzione e dei progressi dell’associazione dal 1994 ai nostri giorni. E in appendice c’è, infine, un interessante intervento sul coinvolgimento dei cani nella Prima guerra mondiale, di cui si sono appena chiuse le celebrazioni del centenario.
Tutti i testi inseriti in entrambi i volumi si possono trovare anche nella sezione dedicata del sito dell’associazione, che non a caso porta anch’essa il nome “Racconti in punta di coda”, aperta a tutti coloro i quali vogliano dare il loro contributo letterario al rifugio. Dal web al supporto cartaceo il passo è stato breve e forse doveroso, non solo per offrire un’ulteriore opportunità di divulgazione e sostegno, ma anche per dare la possibilità alle persone che non hanno dimestichezza con il mondo di Internet – o a chi semplicemente preferisce avere con sé il caro vecchio libro – di conoscere questi messaggi profondi di amore per gli animali. Perché “quando si vive con uno di loro c’è sempre qualcosa di unico e prezioso da raccontare”.