Il progetto LIFE WOLFALPS, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione LIFE+ 2007-2013 “Natura e biodiversità”, ha l’obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo.
Tra gli obiettivi di LIFE WOLFALPS c’è l’individuazione di strategie funzionali ad assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove il lupo è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso. Il progetto si è sviluppato dal 1° settembre 2013 al 31 maggio 2018.
Nel 2019 il Progetto è stato riproposto dall’UE. L’evento finale di LIFE WolfAlps EU si è tenuto a Trento dal 17 al 19 maggio 2024, ed ha presentato i risultati dei cinque anni di lavoro del team di enti ed istituzioni (tra cui tutte le Regioni dell’arco alpino, ad eccezione della Regione Veneto) che si è incentrato soprattutto su due obiettivi: anzitutto, il monitoraggio della specie e la gestione dei conflitti a livello di popolazione alpina; e, poi, la diminuzione dei conflitti fra lupo e attività umane ed il miglioramento della coesistenza.
Questi alcuni dei documenti messi a disposizione della collettività:
Il progetto Life Wolfalps
Lupus in bufala - Manuale per un'informazione corretta
La popolazione di Lupo sulle Alpi italiane (2014-2017)
La popolazione di lupo nelle Regioni Alpine Italiane (2020-2021)
La distribuzione del lupo nelle Regioni Alpine (2021-2023)
La presenza del Lupo in regione Veneto
Indagine sugli avvelenamenti e sulle uccisioni di Lupi nell’arco alpino
Strategie di lotta agli avvelenamenti dei lupi
Valutazione dei sistemi di prevenzione dei danni da lupo alla zootecnia
Fonte di riferimento europeo LIFE WOLFALPS EU
Fonte locale Parco Dolomiti Bellunesi Il sentiero dei lupi
Il lupo in breve
Classificazione
REGNO: Animale
PHYLUM: Cordati
SUBPHYLUM: Vertebrati
CLASSE: Mammiferi
ORDINE: Carnivora
FAMIGLIA: Canidae
GENERE: Canis
SPECIE: Lupus
SOTTOSPECIE: 11 (la sistematica del gruppo è oggetto di controversie)
DISTRIBUZIONE: Oloartica
fonte: Centro Grandi Carnivori-Entracque(CN)
Caratteristiche
MISURE: Lunghezza del corpo: 100-150cm, 30-50 della coda, 60-95 altezza al garrese.
PESO: 25-35 kg secondo variazioni geografiche ed individuali.
MANTELLO: anche questo varia con le sottospecie e da individuo a individuo; il pelo dorsale, color crema con punte nere, è generalmente eretto a formare una sottile criniera. Di colore marrone chiaro si presenta, invece, il torace.
DENTATURA: 42 denti, con dentatura definitiva dal settimo mese di vita.
ALIMENTAZIONE: carnivoro ma, all’occorrenza, può cibarsi anche di frutta ed insetti.
N° DI CROMOSOMI: 76, come il cane.
LONGEVITA’: dai 5 ai 13 anni, fino a 17 per gli esemplari tenuti in cattività.
DIMENSIONI DEL BRANCO: variabile ma in genere compreso tra i 2 e gli 8 individui.
DIMENSIONI DEL TERRITORIO: dagli 80 ai 400 kmq in Italia
fonte: Centro Grandi Carnivori-Entracque(CN)
Riproduzione
MATURITA’ SESSUALE: due anni
PERIODO RIPRODUTTIVO: da gennaio a marzo, a seconda dell’area geografica
DURATA DELLA GESTAZIONE: 63-65 giorni
NASCITA DEI CUCCIOLI: da marzo a giugno
NUMERO DI CUCCIOLI PER PARTO: da 3 a 4 in media
PESO ALLA NASCITA: 400-500 grammi
TASSO DI MORTALITA’ TRA I CUCCIOLI: altamente variabile ma in genere compreso tra il 40% e 60%
fonte: Centro Grandi Carnivori-Entracque(CN)
Curiosità
Può compiere spostamenti anche di 60 km in una notte sola
La sua velocità massima è di 45-50 km/h
Controvento, può percepire la presenza di un animale fino a una distanza di 270 m
Può udire l’ululato di altri lupi fino a una distanza di 6,4- 9,6 km
Percepisce suoni fino a 40 kHz (l’uomo fino a 20 kHz)
Angolo visuale di 250° (quello dell’uomo è di 180°)
Ottima visione notturna
Nuotatore eccezionale
fonte: Centro Grandi Carnivori-Entracque(CN)
Da specie sterminata a specie protetta
Dopo lo sterminio perpetrato fino ai primi decenni del secolo scorso, a partire dagli anni settanta del Novecento sono state emanate una serie di normative sia interne che sovranazionali finalizzate alla protezione della popolazione “residua” di lupi presente in Europa e anche sul territorio nazionale.
Il primo provvedimento normativo italiano è il d.m. 23 luglio 1971 (c.d. decreto “Natali”) che elimina il lupo dalla lista dei c.d. animali nocivi: cinque anni dopo, il d.m. 22 novembre 1976 (c.d. decreto “Marcora”) dispone il divieto del suo abbattimento venatorio e anche l’uso di bocconi avvelenati fino ad allora utilizzati dai cacciatori per controllare gli animali predatori selvatici.
Il 3 marzo 1973 la convenzione di Washington (c.d. CITES) inserisce il lupo italiano tra le specie potenzialmente minacciate, vietandone la commercializzazione. Il 19 settembre 1979 la convenzione di Berna, ratificata dall’Italia con legge 5 agosto 1981, n. 503 e relativa alla conservazione dell’ambiente naturale in Europa, inserisce il lupo tra le specie rigorosamente protette, imponendo alcuni importanti divieti per gli Stati, tra i quali quelli riguardanti “qualsiasi forma di cattura intenzionale, di detenzione e di uccisione intenzionale”.
Il regolamento CEE n. 338/1997 di applicazione della CITES alza il livello di tutela previsto dalla convenzione CITES e include il lupo italiano tra le specie per le quali è prevista una tutela più rigorosa, per le quali è vietato il commercio e la detenzione. La legge nazionale n.150/92 di applicazione della CITES introduce, inoltre, alcuni obblighi da osservare per l’eventuale captivazione di individui delle specie.
Con la c.d. direttiva “Habitat” n.43/1992, recepita dall’Italia con d.p.r. dell’8 settembre 1997, n. 357, il lupo è inserito non solo all’interno delle specie prioritarie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione, ma anche nell’ambito di quelle di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.
Sul piano nazionale, la legge 11 febbraio 1992 n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, inserisce il lupo tra le specie particolarmente protette (art. 2, c. 1), per le quali è vietata la cattura e l’eventuale abbattimento o detenzione è soggetta a sanzione penale. Il d.p.r. 8 settembre 1997 n. 357, di recepimento della Direttiva Habitat, inserisce il lupo tra le specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa, vietandone la cattura e l’uccisione, il disturbo, il possesso, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione del lupo ( art. 8, cc. 1 e 2) e richiedendo l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, sentito l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), per ogni intervento di cattura/abbattimento e di immissione in natura (art. 12).
Voglio dirvi la differenza fra il lupo e l’uomo: nessuna, salvo una, in vecchiaia… il lupo va nei boschi ad aspettare la fine da solo: l’uomo, più la sente venire, più cerca compagnia, anche se le è noioso e gli è noiosa (Riccardo Bacchelli – scrittore, drammaturgo)