Non abbiamo trovato modo migliore per celebrare la Giornata internazionale della donna che rendere merito alle “donne di APACA”, un gruppo di volontarie che, pur con frequenza e costanza differenti, si dedicano con passione vera alla cura dei cani abbandonati e maltrattati che arrivano in rifugio.
Le “donne di APACA” rappresentano l’ 80% dei volontari: una percentuale che le donne raggiungono non solo perchè più propense dei maschi ad occuparsi di esseri che ricordano molto i “cuccioli d’uomo”, ma anche per il fatto che, forse più dei maschi, sono attente alla ricerca di situazioni che possono procurare benessere e indurre serenità e gratificazione.
Tutte le età sono presenti: se più di un terzo delle “donne di APACA” ha oltre 50 anni, un altro 30% è rappresentato da giovani che non hanno ancora raggiunto la terza decade, mentre il 18% ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni ed il 16% tra i 40 e 50 anni.
Poco più della metà (55%) delle “donne di APACA” risiede nel capoluogo o in comuni limitrofi come Ponte nelle Alpi e Alpago, ma l’altra metà abita anche in luoghi “lontani” dal rifugio: alcune vengono da Feltre, da Sedico, da Santa Giustina e dalla Sinistra Piave, altre dal Cadore, dall’Alpago, da Longarone e da Erto.
A motivarle è il grande amore per gli animali: molte hanno cani, ma altre hanno solo gatti e alcune di loro, prima o dopo, non resistono e adottano uno dei cani che giornalmente accudiscono.
APACA è un luogo dove si curano le vittime dell’antropocentrismo, che esalta la dominanza della specie umana sulle altre: è quindi del tutto coerente e sincera la vicinanza dell’associazione alle donne, costrette a combattere ancora contro disparità, discriminazioni e violenze generate da un altro “ismo”: l’androcentrismo, che orienta la cultura e la società alla dominanza dei maschi della specie umana. E la solidarietà non la esprimiamo solo in Rete – dove intolleranza, odio e violenza colpiscono soprattutto i soggetti più deboli – ma anche nella realtà di tutti i giorni: perchè, come dice l’ideatrice (una donna) della prima community contro la violenza sul web, ogni giorno “per noi le relazioni hanno il profumo del rispetto”.