La Cina vieta ufficialmente la vendita e il consumo di carne di cane e gatto. La notizia, che ha davvero un valore epocale, è ormai risaputa ma vale la pena ribadirla e illustrarla anche dalle pagine del sito di Apaca, che in altre occasioni si è occupata di aspetti legati al consumo di carne.
Come è noto, in aprile il ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali cinese ha divulgato un nuovo elenco delle specie animali commestibili nel paese, dove non compaiono più cani e gatti. Il testo di spiegazione del documento chiarisce un punto fondamentale che riguarda principalmente i cani, essi d’ora in poi vengono inclusi fra gli animali da affezione e non più fra il “bestiame”, una novità che viene a far parte del cambiamento culturale che si sta attuando in Cina. Il decreto è divenuto ufficiale dopo la fase di consultazione che si è chiusa l’8 maggio: la maggior parte dei cinesi partecipanti alla consultazione si è trovata d’accordo nell’escludere gli animali da compagnia dall’elenco delle specie destinate a essere mangiate. Un atteggiamento del tutto nuovo che ha già mostrato i suoi frutti in precedenza: l’apripista è stata la città di Shenzhen, che dal primo maggio ha imposto il divieto di consumare carne di cane e di gatto, riconoscendo loro un valore importantissimo, e cioè che sono animali che hanno sviluppato un rapporto molto stretto con gli esseri umani. Poco tempo dopo l’esempio virtuoso è stato seguito da un’altra città, Zhuahi.
Si tratta di un mutamento non di poco peso, se si pensa a quanto la carne di cane sia ancora considerata un piatto squisito in diverse regioni cinesi, tanto che vengono uccisi circa 10 milioni di cani e 4 milioni di gatti all’anno, un numero enorme calcolato dall’associazione animalista Humane Society International. D’altro canto è ormai chiaro che, da tempo, anche in Cina si stanno prendendo le distanze da questo tipo di usanza culinaria: sono soprattutto le nuove generazioni che hanno rinunciato a cibarsi di cani o gatti, ma anche recenti sondaggi hanno mostrato che un’alta percentuale di cinesi è contraria al consumo di carne di cane, afferma di non averne mai mangiata e si augura che il festival di Yulin, tristemente famoso per offrire come prelibatezza proprio i cani, possa essere definitivamente sospeso. Una speranza che per ora, è rimasta disattesa, dato che domenica 21 giugno questo orrendo festival si è regolarmente tenuto: ma Humane Society International ricorda che i grandi cambiamenti richiedono tempo ed è ottimista sul fatto che, presto, Yulin verrà fermato!