Abbandonata da una persona che si è improvvisamente ammalata in modo grave, Gioia è arrivata in rifugio pressochè senza mantello e sofferente: gli esami che, all’epoca, Apaca fece eseguire in una clinica svizzera dimostrarono la presenza di una grave patologia con allergie alimentari e ambientali plurime, che nessuno aveva curato e che, dal momento in cui è giunta in rifugio, sono state ovviamente trattate e stabilizzate.
La malattia – soprattutto nel periodo in cui non è stata curata – ha sicuramente condizionato il carattere di Gioia, che non ha mai avuto un rapporto del tutto sereno sia con gli umani, che con i consimili. E seppure nessun episodio significativo di aggressività ha segnato la sua permanenza in rifugio, questo carattere spigoloso ha fatto sì che anche i pochi che si sono interessati a lei abbiano interrotto quasi subito il percorso di adozione.
A 15 anni compiuti e ammalata, aspettava un’adozione del cuore, che però non è arrivata in tempo, perchè qualche giorno fa Gioia è mancata a causa del rapido aggravarsi dell’ultima patologia che l’aveva colpita: un tumore alla milza, giunto in fase metastatica e che stava generando un’emorragia in addome. Al momento dell’eutanasia Gioia non era sola: Dina, Martina e Paola sono state con lei e, poco dopo, hanno condiviso la sua scomparsa con il gruppo dei volontari.
Tra i tanti ricordi che la scomparsa di Gioia ha generato nelle persone che l’hanno accudita e frequentata negli anni del rifugio, ce n’è uno che sintetizza in maniera efficace il rapporto che i volontari instaurano spessissimo con questi cani rifiutati: “trotterellava sempre al mio fianco, quando andavo a svuotare la carriola – ha scritto Gloria – ma un giorno si è fermata ad annusare un sassolino che aveva un pò quella forma speciale che parla d’amore, di quel meraviglioso legame che ci univa! L’ho subito raccolto ed ora è nel cassetto del mio comodino tra i miei ricordi più cari! Ho un gran dolore dentro…ti abbraccio forte, forte! Sei sempre stata nel mio cuore e lì ti terrò per sempre! Ciao “Topolina”.”