La morte improvvisa di Gigio

La morte improvvisa di Gigio

Ha vissuto con un anziano che è stato costretto al ricovero in una struttura assistita. Gigio non l’ha presa bene ed è scappato dalla casa della persona a cui l’anziano l’aveva affidato: una volta ripreso è stato riportato da dove era fuggito ma la persona – in perfetto stile umano – ha colto l’occasione per rifiutarlo. Da qui il canile e un mese di attesa per questioni burocratiche prima di poter essere proposto all’adozione, mai realizzata.

Sì, perchè Gigio è morto due giorni fa, colpito da un’emorragia interna di cui ci si è fortunatamente accorti subito: da qui la corsa nella clinica veterinaria di Sacile, dove gli è stata praticata l’eutanasia. Era un cane dolce e vitale, sicuro di sè con i consimili e mai insofferente con le persone. Appena arrivato ha fatto il consueto chek up, con visita veterinaria e analisi di sangue e urine ed un’ecografia addominale perchè la sensazione era che della salute di Gigio non si fosse occupato nessuno prima dell’arrivo in rifugio. Desiderare il bene del cane implica anche occuparsi della sua salute, ma non sempre c’è la consapevolezza su questo aspetto della convivenza, mentre altre volte mancano le disponibilità economiche e, in entrambi i casi, l’assenza di prevenzione può incidere pesantemente sulle aspettative di vita del cane.

Gigio ha trascorso in rifugio gli ultimi nove mesi della sua vita, mostrando prima una marcata insofferenza soprattutto per la mancanza di libertà di girovagare libero per il mondo, libertà che deve essere stata una sua prerogativa. Poi è subentrata la rassegnazione e infine l’adattamento, con le passeggiate che lo rendevano felice. E’ sempre sembrato però un cane triste. Ma questa è una valutazione fatta usando parametri umani, mentre probabilmente Gigio era semplicemente uno spirito libero, che non aveva bisogno dell’uomo se non per essere aiutato nel procacciarsi il cibo, un essere che bastava a se stesso, ma che crediamo abbia sicuramente apprezzato la vicinanza di Alessandra nel momento in cui la vita si sfilava via.