Ci sono canili e rifugi funestati da epidemie e da decessi plurimi, spesso collegati alle condizioni igienico-sanitarie dei ricoveri o a patologie virali (come ad esempio, il cimurro) trasmesse di solito da cuccioli e cani adulti non vaccinati. Fortunatamente APACA non è mai incorsa in eventi così drammatici e la speranza è che mai si verifichino anche in futuro: i protocolli sanitari seguiti, i controlli quotidiani dei cani ospiti e la sorveglianza costante di veterinari professionisti su animali e strutture dovrebbero, comunque, scongiurare simili pericoli.
Ciò non significa che la morte non sopraggiunga anche nel nostro rifugio.
In genere, si tratta di decessi di cani anziani o con patologie gravi e terminali. Ma, anche in questi casi così “naturali”, per i volontari la morte di un cane non è mai un evento ordinario, tanto stretto e profondo è il legame che si crea con questi animali sfortunati e sui quali si è spesso materializzata la violenza umana.
Nei giorni scorsi è mancata Chicca, una femmina di pastore tedesco di 8 anni, da tempo sofferente di una patologia neurologica degenerativa ad andamento progressivo. Molti hanno ricordato Chicca sulla pagina facebook dell’Associazione. Qui sono le parole di Martina Bogo – una delle volontarie di APACA che con Chicca ha interagito per anni – a sintetizzare i sentimenti e le profonde emozioni che, davanti alla morte di un cane, prova chi frequenta il rifugio:
“Cara, dolce, tenera, coccolona.
Chicca.
Sei stata una compagna a quattro zampe fantastica per tutti noi.
Ci hai fatto ridere con quel tuo modo di “ballare” quando avevamo qualcosa da darti da mangiare. Guai però abbassare la guardia…un attimo di distrazione e saresti stata capace di portarci via le dita da quanto velocemente prendevi il boccone!!!
Ci hai fatto provare paura quando hai avuto quel brutto male…pensavamo non ce l’avresti mai fatta. Invece hai dimostrato a tutti noi (se mai ce ne fosse stato bisogno) di che pasta eri, cara Chicca.
Abbiamo provato tanta delusione nel veder passare gli anni senza che qualcuno ti guardasse veramente e dicesse “ che occhi dolci, me la porto via, in famiglia”.
Ma forse è stato un segno anche questo.
Si, perché hai dato a tutti noi la possibilità di amarti, coccolarti, giocare con te ogni volta che ne abbiamo avuto la possibilità. E quello che tu ci hai dato è stato meraviglioso.
Ti vediamo, ci guardi. Ciao CHICCA.”