L’iniziativa è di un gruppo di consiglieri di Zaia Presidente e Liga Veneta-Lega Nord, tra i quali anche il bellunese Franco Gidoni. Si tratta del progetto di legge n.160 che è stato presentato il 28 giugno scorso ed assegnato alla Quinta Commissione e che si propone come nuovo testo normativo regionale sulla tutela degli animali d’affezione, sostituendosi alla vigente l.r. n. 60/1993, di cui, infatti, dispone l’abrogazione.
Queste alcune delle novità più significative previste dai proponenti:
-possibilità (ma non l’obbligo) di iscrivere gatti e furetti all’anagrafe canina e felina regionale
-introduzione del divieto di vendita e cessione, a qualsiasi titolo, di cani e gatti non identificati e registrati nell’anagrafe regionale, nonché di età inferiore ai due mesi
-registrazione dei cani catturati randagi a nome del sindaco del comune di cattura
-accesso degli animali nelle case di riposo per fare compagnia agli anziani proprietari
-possibilità per il Sindaco di disporre, in caso di maltrattamenti, anche non accertati giudizialmente, o di stati di incuria, che gli animali d’affezione siano posti in osservazione presso strutture di ricovero, per l’accertamento delle condizioni fisiche e psicologiche, anche ai fini della tutela igienico-sanitaria e del benessere animale, ed eventualmente dati in affido temporaneo per la successiva adozione a soggetti privati
-affidamento alle associazioni di protezione degli animali (ma, purtroppo, anche a privati) del cane sequestrato a seguito di maltrattamenti, con spese di mantenimento fino alla possibile adozione a carico del proprietario, possessore o detentore
-istituzione della banca dati on-line per favorire le adozioni dei cani randagi ricoverati nei rifugi
-possibilità per i proprietari che “per gravi motivi” non sono in grado di tenere con sé il proprio animale di chiedere al sindaco il permesso di affidarlo ad un canile pubblico o convenzionato: sarà sempre il sindaco, poi, a decidere le modalità di partecipazione del proprietario del cane alle spese di mantenimento
-possibilità per i canili-rifugio di convenzionarsi con le mense, con i supermercati e i negozi per ottenere i residui e le eccedenze di “qualsiasi tipo di cibo solido” per nutrire gli animali
-impegno della Regione a finanziare progetti e iniziative rivolte all’educazione e alla sensibilizzazione dei giovani in età scolare riguardo al rapporto uomo-animale-ambiente.
Si tratta di novità interessanti, che permettono al Veneto di aggiornare la propria legislazione in materia di tutela degli animali d’affezione e di contrasto al randagismo e al maltrattamento e di rimanere nelle posizioni di testa della classifica virtuale delle migliori legislazioni regionali, anche se, a onor del vero, molte delle regole presentate come nuove sono, in realtà, già presenti nell’ordinamento giuridico italiano o incluse negli accordi Stato-Regioni che sono stati sottoscritti in questi ultimi anni.