Benefici e comportamenti inaccettabili
L’adolescenza è un periodo della vita ad elevata complessità. Talvolta le famiglie introducono un cane nella loro vita con la speranza che la sua presenza riduca la complessità dei figli adolescenti e li aiuti a ricavare momenti di serenità ed equilibrio (soprattutto emotivo).
E’ così che al cane viene affidata una funzione spesso ad altissimo stress, dato a lui si chiede di assumere un ruolo articolato e difficile: consolare l’adolescente dopo una delusione, aumentarne l’autostima, concedere contatti continui in nome di un bisogno d’affetto altalenante. Del resto, gli animali hanno il grande pregio di prendersi cura di “qualcuno” senza che questi tema di essere respinto, ignorato o frainteso, tutte situazioni di cui l’adolescente per definizione ha timore!
C’è poi l’aggressività che l’adolescente esterna verso il mondo degli adulti in mille modi: ma se la violenza è manifestata verso gli animali allora il problema è più serio di quanto si possa immaginare e l’attenzione e il monitoraggio dei genitori dovrebbero essere davvero intensi e costanti, magari aiutati da uno specialista.
E’ anche indispensabile che gli adulti della famiglia siano pienamente consapevoli che un cane (o un gatto o un furetto o un coniglio) non possono mai essere “strumenti terapeutici” per affrontare i disturbi del comportamento e dell’apprendimento di cui molti (troppi) adolescenti soffrono: per affiancare i ragazzi e le ragazze in difficoltà c’è la pet terapy e per gli adolescenti autistici ci sono i cani d’accompagnamento, ma mai e poi mai un cane di canile!
Dunque, cane e adolescente sarebbero destinati quasi naturalmente a vivere felicemente insieme, ma quando il benessere dell’animale è anche solo in parte compromesso, il loro rapporto va interrotto senza tentennamenti.