Un incontro propositivo quello che si è svolto martedi mattina tra le associazioni protezionistiche e il direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Rasi Caldogno, accompagnato nell’occasione dal direttore sanitario Pittoni, dal direttore del Dipartimento di prevenzione, Soppelsa e dal direttore del Servizio Veterinario, Zanola.
L’apertura è stata dedicata al caso di Daisy, la segugia di cui per giorni si sono occupati i social per lo stato pietoso in cui era stata ritrovata: dopo un confronto approfondito sulle procedure seguite dal canile sanitario, l’Ulss ha assicurato che la segugia è stata da subito monitorata dai servizi veterinari del Trentino, dove risiede il proprietario a cui era stata restituita e che oggi fortunatamente gode di buona salute.
In oltre due ore di incontro, sono stati affrontati anche alcuni dei tanti temi indicati dalle associazioni e tra gli impegni assunti dall’Ulss Dolomiti ci sono la definizione di nuove procedure per le adozioni dal canile sanitario, la collaborazione del mondo del volontariato animalista nel verificare la permanenza delle condizioni di benessere del cane dopo le adozioni e l’apertura di un canale di comunicazione diretto con l’Ulss riservato alle segnalazioni delle associazioni e dei volontari.
L’Ulss interverrà, poi, laddove necessario con una intensificazione delle sterilizzazioni dei gatti, affinchè sia ottimizzata l’azione che molte volontarie svolgono a favore delle centinaia di colonie feline sparse in provincia.
A Kelly Callegher, Cristina Gasparo, Valeria Viel e Iliana Comina – che sono intervenute all’incontro in rappresentanza di LAV, APACA OdV, Associazione S.Francesco, Oipa, Associazione I Mici Dolomitici e Associazione Ciotole Piene – è stato, infine, anticipato che la reperibilità veterinaria festiva e notturna potrebbe diventare presto realtà: infatti, Ulss e Ordine dei Veterinari ci stanno lavorando da qualche mese, consapevoli che è uno dei servizi maggiormente attesi da ogni proprietario di animali, sollecitato da anni dalle associazioni.