L’indecente mancanza di una guardia veterinaria

L’indecente mancanza di una guardia veterinaria

La cronaca di un pomeriggio alla ricerca di soccorso per un cane incidentato

Questo pomeriggio abbiamo ricevuto una chiamata da Caralte, una frazione di Perarolo, dove un’auto aveva investito un cane, che aveva riportato probabili fratture agli arti e richiedeva un intervento veterinario urgente. L’auto non si era fermata subito e a soccorrere il cane ha provveduto un civilissimo turista di Treviso che ha subito chiamato il 118 – che si è detto incompetente a intervenire – e quindi ha contattato Apaca.

Anche l’associazione ha chiamato subito il 118 e quindi, in successione, il centralino dell’Ospedale di Pieve e quello dell’Ospedale San Martino, che non hanno attivato la guardia veterinaria dell’Ulss perché non si trattava di un animale da reddito. Non hanno invece risposto alcuni ambulatori veterinari di Lozzo e di Ponte nelle Alpi che abbiamo cercato di contattare. Il turista, col quale Apaca è rimasta costantemente in contatto, si era quindi orientato a portare il cane presso la clinica veterinaria di Conegliano che era lungo il suo percorso di rientro, con l’assicurazione che, qualora l’animale non fosse stato microchippato, avrebbe provveduto Apaca alle spese e soprattutto a recuperarlo dopo le cure. Ma mentre stava per caricare l’animale in auto, l’automobilista che aveva investito il cane è ritornato sul luogo dell’incidente e ha contattato un’amica che fortunatamente conosceva una veterinaria del Cadore che lo ha soccorso, operato e curato.

“Con il turista abbiamo amaramente commentato l’inciviltà di questa provincia – dice Walter Capraro di Apaca – e l’indecente mancanza di un pronto intervento veterinario per gli animali da compagnia. Sono molti anni che tentiamo di far capire ai veterinari liberi professionisti del bellunese quanto sia poco edificante la mancata organizzazione di un servizio di guardia medica veterinaria notturna e nei fine settimana. Neppure l’Ordine dei medici veterinari di Belluno è mai riuscito a organizzare un minimo di servizio, neppure gestendo una banale turnazione tra i professionisti. Una provincia che si vanta di essere tra i luoghi turistici più attrattivi del pianeta e che ospita eventi di rilievo mondiale (rispetto ai quali non smettiamo di raccontarci quanto siano bravi!) non è capace di mettere in piedi un servizio che dovrebbe essere scontato sia per la popolazione bellunese, che per le migliaia di turisti con cane al seguito che debbono solo sperare che al proprio compagno di vita capiti qualcosa solo nelle giornate feriali e solo di giorno!”