Quando si parla di carnivori domestici che mangiucchiano erba si pensa immediatamente al gatto e alla sua presunta capacità di automedicarsi, forzando il vomito e liberandosi così dai boli di pelo. Senonchè anche questo luogo comune è stato smentito dalla ricerca scientifica, che ritiene si tratti in realtà di un gesto atavico, originariamente utile all’espulsione dei parassiti intestinali ma ora immotivato e che il gatto (al pari dello scimpanzè) mette in atto per memoria biologica.
A volte anche il cane mangia erba e la risposta, pure in questo caso, non è scontata. Nessuno studio scientifico ha provato, ad esempio, la funzione di automedicazione: anzi, sembra che pochi cani vomitino dopo il consumo di erba e che talvolta la mangino, invece, quando hanno fame o sono prossimi al pasto. Altri ricercatori suggeriscono che i cani mangiano erba quando hanno bisogno di vitamine, fibre o enzimi che non trovano in quantità sufficiente nell’alimentazione, mentre una ricerca australiana sostiene che i cani mangiano l’erba perché è succosa e fresca, come confermerebbe la circostanza che l’erba viene di solito mangiata prima e non dopo i pasti, quando cioè hanno sete e fame.
Un’altra spiegazione è che il cane mangerebbe l’erba quando si annoia, dato che la masticazione fa aumentare la produzione di endorfine e serotonina e abbassa il livello di cortisolo e adrenalina.
Dal punto di vista pratico ciò che conta è lasciare che il cane “giochi” con qualche filo d’erba, ma evitare che “bruchi”, soprattutto se si tratta di un comportamento ripetitivo o se la quantità è eccessiva. Le ragioni sono semplici: l’erba è poco digeribile e può provocare sindromi importanti; inoltre, la presenza di pesticidi nei prati o di residui della combustione lungo le strade suggeriscono di evitare l’ingestione d’erba; a volte, poi, all’origine di questa abitudine ci potrebbero essere, in realtà, patologie anche gravi come gastriti o intolleranze che meritano un consulto veterinario.
Insomma, per un cane “brucare” l’erba non è una buona abitudine: è piuttosto un segnale da valutare e approfondire.