Per Daisy anche un’interrogazione in Consiglio regionale

Per Daisy anche un’interrogazione in Consiglio regionale

“È grave che una cagnolina denutrita, senza microchip identificativo ma con pulci e zecche, venga restituita al presunto proprietario sulla parola. Non è questa la procedura corretta, non si tutelano così gli animali di affezione”. I Consiglieri regionali dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione degli animali e della natura Andrea Zanoni (PD), Cristina Guarda (Lista AMP) e Patrizia Bartelle (M5S) sono intervenuti, con un’interrogazione, sulla vicenda “di un segugio da caccia di nemmeno un anno, ritrovato in stato di abbandono a Belluno da una donna. Sfamato e accudito, è stato poi consegnato al canile sanitario che il giorno successivo l’ha riaffidato a una persona che si è presentata come il padrone. Le strutture sanitarie, soprattutto quelle pubbliche – dicono i consiglieri regionali – dovrebbero garantire una piena tutela agli animali. Ricordiamo che la legge regionale stabilisce l’obbligo per i proprietari di denunciare al settore veterinario competente della cessione, scomparsa o morte dell’animale entro quindici giorni dall’accaduto. Una sentenza della Terza Sezione della Cassazione, la numero 18892/2011, ha poi allargato il concetto di abbandono, comprendendo anche il restare indifferenti ed inerti nel caso del suo smarrimento.”

“Non si capisce – dicono Zanoni, Guarda e Bartelle- su quali basi la cagnolina, vista l’assenza di microchip e i segni di maltrattamento, sia stata consegnata al presunto proprietario, un cacciatore. Il responsabile del Servizio veterinario dell’Ulss non può cavarsela dicendo che il compito del canile è solo quello di gestire i randagi senza preoccuparsi troppo del loro stato di salute. La Regione ha il dovere di fare chiarezza e prendere gli opportuni provvedimenti. Quali indagini ha svolto il canile per verificare lo stato di salute del cucciolo e perché non c’è stato il sequestro, viste le condizioni? Il cacciatore è stato multato per l’assenza del microchip? E ancora, saranno fatti accertamenti nei confronti del Servizio veterinario dell’Ulss 1 per verificare la corretta applicazione della Legge regionale sulla tutela degli animali di affezione? Auspichiamo che ci vengano date risposte in fretta e, soprattutto che la Giunta intervenga affinché non si ripetano simili episodi da non derubricare assolutamente a leggerezze”.

Sulla vicenda le associazioni protezionistiche bellunesi hanno chiesto, sabato scorso, un incontro urgente con il direttore generale dell’Ulss n.1 Dolomiti.