Perchè abbiamo parlato del Lupo

Perchè abbiamo parlato del Lupo

Perchè siamo un’associazione che si occupa di cani abbandonati e maltrattati e sappiamo che il loro DNA mitocondriale differisce solo dell’1% rispetto a quello del Lupo: è quindi solo e soltanto al Lupo che va attribuita la paternità dei cani domestici.

Perchè siamo consapevoli che nella lunga storia della domesticazione del Lupo, la neotenia (ossia il mantenimento di caratteristiche giovanili nell’età adulta) è stata sì un fatto evolutivo spontaneo, ma anche un tentativo volontario da parte dell’uomo di mantenere il cane più “bambino” possibile, rendendolo più gestibile, più facilmente educabile e più dipendente dall’uomo: è grazie a questa consapevolezza che scopriamo ogni giorno le straordinarie somiglianze tra i comportamenti dei nostri cani e quelli dei cuccioli di Lupo.

Perchè noi ci sentiamo legati non solo emozionalmente, ma anche culturalmente al cane e siamo consapevoli che uomini, cani e Lupi sono specie tutte molto sociali, fortemente collaborative e relazionali.

Perchè il Lupo è una “specie ombrello” che per vivere ha bisogno di grandi spazi e di una natura ben conservata: perciò, la sua presenza porta con sé quella di molte altre specie, mentre la sua assenza produce l’estinzione di altre forme di vita.

Perchè la diversità biologica comprende la diversità intraspecifica, interspecifica e degli ecosistemi e senza il Lupo ci sarebbe meno varietà, meno ricchezza, meno bellezza e meno armonia.

Perchè crediamo che la convivenza tra uomini e Lupo sia possibile, dato che non è il Lupo il problema della zootecnia nelle aree di montagna.

Perchè rinunciare al Lupo sarebbe un enorme impoverimento antropologico e culturale.