Nel corso del 2016, l’attenzione al benessere dei cani produce nuove iniziative di interazione: vengono introdotti i giochi di attivazione mentale, le passeggiate diventano quotidiane e i volontari trascorrono molto più tempo a contatto con i cani. Invece, gli esemplari che presentano problemi causati da vecchiaia o soffrono di patologie degenerative vengono affidati ad una fisioterapista veterinaria, che, da allora, si dedica gratuitamente al recupero motorio dei cani ospitati.
APACA promuove la costituzione del tavolo di coordinamento delle associazioni animaliste della provincia: produce come principale risultato un nuovo Regolamento sul benessere degli animali, che viene proposto a tutti i sindaci bellunesi e il 1° marzo 2017 sarà adottato dal consiglio comunale del capoluogo con il voto unanime di tutti i partiti politici.
I maltrattamenti vengono segnalati con sempre maggiore frequenza e APACA offre la propria collaborazione alla sezione feltrina di OIPA Italia per realizzare a Belluno il primo corso per Guardie Eco-zoofile. Al termine di oltre otto mesi di lezioni, superano l’esame finale sette persone (delle oltre trenta che si erano presentate al lancio dell’iniziativa), che nel luglio del 2017 ottengono il decreto prefettizio e prestano giuramento nelle mani del prefetto in qualità di “guardie giurate particolari”. Purtroppo, però, la gestione del gruppo da parte del responsabile regionale delle Guardie OIPA e del suo delegato locale crea un clima difficile, con contrasti e divergenze che diventano via via insanabili. I primi a restituire alla prefettura di Belluno i patentini e a chiedere l’azzeramento dei decreti sono proprio i tre volontari di APACA, ma di lì a breve lasceranno il gruppo e l’incarico anche tutti gli altri componenti: anche se non per demerito dei cittadini bellunesi che avevano scelto di impegnarsi in questo particolare contesto, il primo nucleo provinciale di guardie eco-zoofile chiuderà, così, dopo solo pochi mesi dalla sua nascita.
APACA, comunque, non ha mai smesso di ricevere e seguire le numerose segnalazioni che le arrivano e grazie alla collaborazione del Servizio Veterinario dell’Ulss – e di pochi sindaci – un allevamento illegale sarà chiuso e parecchi casi, soprattutto di detenzione inadeguata, saranno risolti: certo è che se l’esperienza con OIPA avesse avuto miglior sorte, l’animalismo bellunese avrebbe potuto crescere ulteriormente in operatività.