La finanziaria del 2020 aveva aumentato da euro 387,34 a euro 500,00 il valore per la detrazione delle spese veterinarie (visite veterinarie, farmaci ed altri costi sostenuti per la salute) per la parte che supera la franchigia di euro 129,11. Ora con la legge di bilancio 2021 il tetto massimo è salito a 550,00 euro, mentre è rimasta invariata la franchigia: in pratica, la detrazione Irpef del 19% si applica sulla cifra che eccede la franchigia e può arrivare ad un massimo di 80 euro, mentre chi sostiene spese per 129,11 euro non avrà diritto al bonus.
Ma, in sostanza, a quanto può ammontare questo bonus? Chi, ad esempio, in un anno ha speso 400 euro dovrà sottrarre da questa cifra la franchigia di 129,11 euro e calcolerà la detrazione del 19% sulla cifra restante, pari a 270,89 euro: il bonus ammonterà quindi a 51 euro.
Esattamente come accade per tutti gli altri bonus statali, anche per il bonus animali domestici è richiesta la tracciabilità dei pagamenti (bonifico bancario o postale, carta di credito o bancomat): un obbligo a cui si può derogare soltanto nel caso in cui l’acquisto di medicinali o di dispositivi medici o le prestazioni sanitarie avvengano in strutture (private o pubbliche) accreditate con il SSN.
Resta l’amara considerazione che dal 1986, anno in cui è stato introdotto, il bonus animali domestici resta l’unica agevolazione riconosciuta dallo Stato italiano a chi possiede un animale domestico! Davvero troppo, troppo poco!