Professioni…da cani: ecco chi fa cosa (Parte II^)

Professioni…da cani: ecco chi fa cosa (Parte II^)

Abbiamo già visto alcune figure significative nel panorama delle professioni che si occupano di cani e animali domestici. Medici veterinari, veterinari comportamentalisti, assistenti veterinari e tecnici degli allevamenti seguono percorsi  di grado e livello differenti, ma comunque sempre in ambito universitario. Per altre professioni “cinofile” il percorso formativo si svolge in contesti diversi, rispetto ai quali un ruolo preminente viene svolto da enti, associazioni ed organismi del settore. Alcune di queste figure rientrano tra le professioni non organizzate (in ordini e collegi) disciplinate dalla legge n.4/2013, mentre altre (come, ad esempio, l’operatore cinofilo) sono poco più che qualificazioni di carattere personale. L’esercizio di questi lavori è, di regola, libero, ma per alcune delle attività esiste una specifica normativa che definisce le condizioni di esercizio.

Cominciamo con l’operatore cinofilo, che, molto semplicemente, è la persona che intende avvicinarsi al mondo della cinofilia. Infatti, è una figura che svolge mansioni di tipo organizzativo e affianca gli ducatori, gli istruttori e i tecnici nel lavoro di allenamento ordinario e svolgimento di gare o eventi cinofili.

L’educatore cinofilo, invece, è una figura professionale  che ha il compito di insegnare ai proprietari come convivere nel modo migliore con il proprio cane: nell’educazione il vero obiettivo è, infatti, l’inserimento dell’animale nel contesto familiare e sociale. Si diventa educatore cinofilo frequentando un corso non molto lungo organizzato, ad esempio, dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, dalla Federazione Cinofila Italiana, dall’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili, dall’Unione Italiana Consulenti e Istruttori Cinofili, dall’Associazione Istruttori Educatori Cinofili Italiani e altri ancora. Chi resta educatore può lavorare essenzialmente in ambito privato (le famiglie, i canili, i centri specializzati, gli studi veterinari), risolvendo i problemi di base del cane e curando soprattutto il primo anno e mezzo di vita dell’animale.

Al livello superiore si colloca, invece, l’istruttore cinofilo, che lavora su soggetti adulti o in età post-evolutiva e prepara cane e conduttore alle prove sportive aperte a tutti i cani, come, ad esempio, Agility, Obedience, Flyball, Dog dance e altro ancora. Si diventa istruttore cinofilo dopo un percorso formativo della durata di alcuni mesi. Un tipo particolare di istruttore è l’istruttore riabilitatore, che si occupa dei problemi comportamentali del cane e lavora a contatto con il Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale .

Nettamente distinto dalla figura dell’istruttore cinofilo è l’addestratore (addestratore di cani da guardia e difesa, di cani per ciechi, di cani poliziotto, di cani per la protezione civile, di cani da slitta, di cani da guardia, di cani da caccia, di cani da spettacolo, ecc.). Si tratta, infatti, di una figura professionale che ha il compito di insegnare al cane una data abilità, ottenendo dall’animale un rendimento elevato nell’esecuzione di prove o compiti di vario genere e natura, nei quali potrebbe anche non essere necessaria una relazione tra cane e proprietario. Su un piano diverso, ma con modalità simili opera anche il conduttore cinofilo di esposizione (detto handler), al quale compete educare  e preparare i cani al giudizio dell’esperto nelle verifiche di carattere morfologico (esposizioni, raduni di razza) in modo da esaltarne le specifiche qualità naturali.

Ci sono, infine, gli allevatori, la cui attività è regolata dalla legge n.349/1993 ed assume natura di impresa quando l’allevamento ha per oggetto almeno 5 fattrici, che annualmente dovranno produrre non meno di 30 cuccioli (d.m.18/1/1944). Al registro degli allevatori dell’ENCI possono chiedere di essere iscritti tutti coloro che allevino cani di razza iscritti ai registri del libro genealogico del cane di razza e che siano proprietari di almeno 2 fattrici, ciascuna delle quali abbia prodotto almeno una cucciolata iscritta al libro genealogico e nata negli ultimi tre anni. Sono allevatori con affisso quelli che possono far precedere o seguire il nome del cane dalla denominazione del proprio allevamento. -continua-