Professioni…da cani: ecco chi fa cosa (Parte III^)

Professioni…da cani: ecco chi fa cosa (Parte III^)

Accanto alle professioni che richiedono un percorso di laurea e a quelle alle quali si accede, invece, attraverso una formazione di tipo privatistico erogata da enti, associazioni ed organismi del settore cinofilo, sono andate sviluppandosi, soprattutto nell’ultimo decennio, attività lavorative per le quali lo Stato non richiede particolari competenze professionali.

Per oltre 30 anni anche la pet therapy non ha avuto alcun riconoscimento legislativo: poi, nel 2003 è arrivato l’Accordo Stato Regioni sulle finalità e gli scopi della pet therapy (seguito nel 2015 da analogo Accordo sugli standards operativi) e da quel momento le figure professionali operanti in questo speciale ambito hanno iniziato a prendere contorni più definiti. E’ così che sia la figura professionale dell’operatore di pet therapy (più correttamente: Interventi Assistiti con gli Animali), sia quella di coadiutore del cane in pet terapy operano in conformità ad una normativa nazionale e regionale che impone la presenza di una equipe multidisciplinare. Le qualifiche di operatore e coadiutore vengono acquisite attraverso differenti e distinti percorsi formativi, in genere orientati ad uno specifico campo di intervento (medico-ospedaliero, socio-educativo, riabilitativo e della disabilità): al termine di ciascun percorso vi è un periodo di tirocinio ed il rilascio di un attestato di frequenza.

Non richiede, invece, alcun percorso formativo, ma solo doti e qualità da provare “sul campo” la “professione” del dog sitter, che si occupa degli animali lasciatigli in consegna dal proprietario. Nessun requisito specifico neppure per accedere alla “professione” di dog-walker – che si occupa della passeggiata quotidiana- e di dog-taxi – che si preoccupa di portare il cane nei luoghi indicati dal proprietario-: spesso tutte queste attività sono svolte dal dog sitter, ma nelle grandi città inizia ad affermarsi la specializzazione!

Anche il toelettatore non ha bisogno di diplomi o attestati per svolgere l’attività di pulizia, taglio e cura del mantello dei cani. In alcune regioni, comunque, l’apertura di un laboratorio di toelettatura è subordinato, oltre che a precisi requisiti tecnico-sanitari dei locali, all’attestazione di frequenza di un corso di cultura cinofila. Tra i centri formatori: la Scuola Nazionale ACAD, Associazione che raccoglie insieme ai toelettatori i commercianti di animali domestici e i corsi APT-Associazione Teolettatori Professionisti.

Solo adempimenti burocratici (ma piuttosto complessi) anche per aprire una pensione per cani, mentre la capacità di interagire con gli animali non deve essere documentata da nessun attestato di professionalità. Adempimenti meno complessi, invece, per intraprendere una variante “casalinga” della pensione per cani: la dog hosting, ossia la pensione per cani in casa propria, è comunque un’attività che evita alcuni investimenti ma non l’obbligo dell’esercizio in forma imprenditoriale.

Il venditore pet shop svolge la propria attività all’interno dei negozi specializzati per la vendita di prodotti destinati agli animali. Una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 2011 stabilisce che nessun requisito è richiesto per la commercializzazione di animali vivi e/o mangimi per animali e, quindi, la conoscenza dei comportamenti, degli alimenti, dell’anatomia, dell’igiene e della cura dei vari animali è lasciata alla sensibilità professionale del venditore.

E, poi, c’è il pet detective, che si occupa di ritrovare gli animali smarriti, applicando le stesse tecniche usate nella ricerca delle persone scomparse.

Il tecnico del turismo cinofilo è, invece, la figura professionale che deve accogliere, gestire e rispondere in maniera adeguata e competente alle esigenze dei turisti che scelgono di trascorrere le vacanze o viaggiare con i loro animali. Si occupa sia dell’accoglienza all’interno di alberghi, agriturismi, B&B, ristoranti, villaggi turistici e stabilimenti balneari, sia di preparare le strutture in base alle esigenze degli ospiti non umani, sia di progettare interventi ed attività ludiche in grado di intrattenere il turista e l’animale che ha al seguito favorendone l’integrazione e la convivenza con gli altri ospiti della struttura. Anche in questo caso, la formazione è lasciata alla sensibilità individuale.

E con questo gruppo di figure abbiamo concluso la panoramica delle professioni legate al mondo del cane. A onor del vero esiste anche l’assaggiatore di cibo per cani, ma di lui parleremo in un’altra occasione…