In un periodo così complicato come quello che stiamo vivendo, pazienza e autocontrollo non sono proprio le virtù più praticate. Il clima sociale è piuttosto teso, le preoccupazioni crescenti e l’incertezza sui tempi di uscita dall’emergenza sanitaria e da quella economica non aiutano ad essere nè pacati, nè calmi. Ne risentono i rapporti familiari, quelli sociali e perfino quelli con i nostri animali da compagnia: l’importante sarebbe non innescare e alimentare spirali di incomprensione, ma piuttosto fermarci un attimo a riflettere e mitigare il nostro stress, magari considerando semplicemente il fatto che per il cane non c’è nessuna, ma proprio nessuna…pandemia da affrontare!
Secondo uno studio pubblicato da Animal Cognition, se il suo umano si arrabbia, il cane non si fida: sospende la sua fiducia e si spaventa.
L’autore della ricerca, Ross Flom, professore di psicologia alla Brigham Young University, ha condotto due esperimenti: nel primo, ha osservato come i cani reagivano ai gesti e ai toni felici usati dai loro compagni umani, nell’altro ha annotato, invece, le loro reazioni quando gli umani utilizzavano un tono arrabbiato o infastidito. Analizzando la loro capacità di seguire le indicazioni (capacità che mettono in atto quando si fidano della loro “guida”), il team di studiosi ha determinato le oscillazioni del livello di fiducia nutrito nei confronti del proprietario.
La conclusione è che più si utilizza un tono arrabbiato, perentorio, infastidito o semplicemente molto alto, più il cane sarà titubante e ritarderà a rispondere ai comandi, mentre se si vuole qualcosa da lui (come ad esempio, che ritorni perchè si è allontanato troppo) bisognerà necessariamente usare soltanto un tono chiaro e gioioso.
Un atteggiamento, tra l’altro, che non farà bene solo al cane…ma ad entrambi!