Si commemorano, oggi, i 60 anni dei Trattati di Roma da cui ha avuto origine l’Unione Europea. Un percorso lungo, ma non così tanto da aver permesso ai valori, agli ideali e allo spirito dei Trattati di cementarsi e dar vita ad un continente di pace, di solidarietà e di civiltà comuni.
E per quanto riguarda gli animali, quanto ha contribuito l’Europa a migliorare la loro condizione? In un’intervista alla rivista on-line Diritti Animali, Joe Moran di Eurogroup for Animals afferma che “le leggi sul benessere vigenti in Europa sono le più avanzate al mondo, quindi in teoria potremo parlare di ‘modello europeo’ come quello migliore.” Ma, in realtà, a livello nazionale le sensibilità restano molto diverse : “possiamo dire che i Paesi del nord e ovest europeo sono più sensibili al benessere animale rispetto ai Paesi del sud dell’Europa. In Paesi come Danimarca, Svezia e Norvegia, ad esempio, la sensibilità per il benessere di tutte le specie animali è generalmente alta. In altri Paesi tale sensibilità è più alta per alcune specie animali più che per altre: ad esempio, Paesi come la Spagna, l’Italia, l’Irlanda o il Belgio sono molto sensibili a tematiche di benessere degli animali di affezione, ma meno verso gli animali da reddito o la fauna selvatica.”
Eppure, in generale, gli europei sembrano molto sensibili alle tematiche legate alla salvaguardia e alla protezione degli animali, soprattutto quelli di allevamento che poi entrano nei loro piatti. L’anno scorso, la Commissione Europea ha diffuso il primo Eurobarometro sul benessere degli animali – un’indagine che ha coinvolto tutti i Paesi UE – dalla quale è emerso che il 94% dei cittadini pensa che proteggere il benessere degli animali da allevamento sia importante, mentre l’’82% dei cittadini pensa che gli animali da allevamento dovrebbero essere tutelati meglio di quanto non lo siano ora.
Proprio questo sembra essere il punto: l’Europa deve fare di più. Infatti, se è vero che il 68% dei cittadini europei pensa che alcune o persino la maggior parte delle decisioni sulle legislazioni sul benessere animale dovrebbero essere prese a livello europeo e l’89% crede che la legislazione europea dovrebbe obbligare le persone ad avere cura degli animali usati per fini commerciali, ben 9 intervistati su 10 ritengono che la UE dovrebbe fare di più per promuovere la consapevolezza del benessere degli animali.
E gli italiani cosa pensano? Il 94% degli intervistati ritiene che proteggere il benessere degli animali sia importante e l’86% pensa che in Italia gli animali negli allevamenti dovrebbero essere protetti meglio. L’80% vorrebbe, poi, avere più informazioni su come sono trattati gli animali e ben il 43% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più per prodotti più rispettosi del benessere degli animali.
Non è, quindi, la popolazione europea ad impedire i progressi legislativi sul fronte della salvaguardia del benessere degli animali e, per quanto riguarda gli animali da reddito, oggi nessuno può più giustificare pratiche zootecniche, industriali e commerciali cruente sulla base della presunta necessità di assicurare alla popolazione cibo economico a qualsiasi costo.
L’Europa della finanza, della moneta e della grande industria è fatta, ma quella degli uomini e degli animali deve ancora essere costruita: e proprio questa potrebbe essere la vera sfida per i giovani europei.