Pelmo è arrivato in rifugio il 19 settembre 2015, una data che Mitia – che da volontario di Apaca aveva già visto tanti ingressi – ricorda benissimo: “Ho l’immagine di Pelmo che varcava le soglie dell’Apaca ancora stampata nella mente: spaventato, inquieto e pieno di rabbia, andava su e giù nel box, ringhiando a chiunque si avvicinasse. Non si faceva toccare, men che meno accarezzare e non sapeva usare la ciotola”.
C’è voluto un bel po’ di tempo perché il cane accettasse di farsi avvicinare da quel volontario che per i successivi cinque anni sarebbe stato l’amico preferito di Pelmo. Mitia, infatti, l’aveva scelto sin dal primo istante come cane a cui dedicarsi in maniera particolare: “Con il suo carattere scontroso e diffidente – ricorda Mitia – c’è voluta costanza, impegno, una pazienza infinita e tanto amore: è così che, senza perdere la naturale fierezza che è propria del pastore, Pelmo si è progressivamente trasformato in un cagnolone affettuoso, dolce e giocherellone, almeno con gli umani.”
E questa storia di amicizia ha il lieto fine che tutti si auguravano. Qualche mese fa è stato finalmente possibile unire Pelmo alla famiglia di Mitia e Alessandra: “Come è giusto che sia – dice Mitia – Pelmo è il re della casa. Passa le giornate a cercare forsennatamente lucertole in giardino, a brontolare contro i colombi e le cornacchie che invadono il suo territorio, a riposare sdraiato dove più gli piace e a fare le passeggiate quotidiane, che, ovviamente, non possono essere nè lunghe, nè stancanti. A parte qualche litigata a distanza con i suoi tre bellissimi vicini – un boxer, un alano e un maremmano – Pelmo sta trascorrendo una vecchiaia spensierata.”
Per Mitia è una promessa mantenuta. Per Pelmo – che due giorni fa ha festeggiato il suo 12° compleanno – la serenità di una vita vicino al suo amico più vero.