Bilbo e Rambo erano due bellissimi fratelli, incroci di bernese di 3 anni. Sono rimasti in rifugio per tre mesi: poi, a distanza di pochi giorni uno dall’altro, sono stati adottati. Giovanna ricorda così l’incontro con Rambo.
“Io e Marco conoscevamo già Apaca e, dopo aver visto l’annuncio di Bilbo che cercava casa, quella domenica mattina di gennaio, abbiamo deciso di andare in rifugio per vederlo di persona e per capire se avesse potuto andare d’accordo con il nostro piccolo George. Appena arrivati, scopriamo che la famiglia entrata prima di noi è lì proprio per Bilbo: così, mentre la responsabile delle adozioni glielo mostra, noi ci facciamo un giro tra i box e vediamo un cane che ci colpisce per la sua stazza (non piccola). Era quello che stavamo cercando, un cane grande che potesse mettere un po’ di ordine in casa perché il nostro George, essendo iper attivo, aveva bisogno di un compagno di giochi”.
“L’operatrice di Apaca – continua Giovanna – ci spiegó che Rambo era il fratello di Bilbo, solo che un po’ più timido: decidemmo, quindi, di provare a far conoscere il nostro George a Rambo per capire se potevano andare d’accordo e qualche settimana dopo – esattamente il 25 gennaio 2018 portammo a casa Rambo. Subito ci rendemmo conto che aveva paura di tutto, soprattutto degli uomini, degli ombrelli e di qualsiasi cosa a forma di bastone e se alzavo la voce con George lui se ne andava al piano di sopra! Pian piano abbiamo imparato a conoscerci e con il tempo ha imparato a fidarsi di nuovo delle persone (adesso fa le feste ai nostri vicini quando arrivano), adora i bambini e i suoi simili”.
Ma la vita per Rambo è destinata ancora a cambiare. “Purtroppo – dice Giovanna – qualche mese dopo il piccolo George ci ha lasciato e Rambo è tornato a chiudersi in se stesso. Decidemmo di prendere un nuovo compagno di vita per Rambo e fu così che gli portammo a casa…due cuccioli. Grazie a loro Rambo è cambiato radicalmente e oggi vivono davvero felici e contenti. Qualcuno ruba sempre le crocchette a Rambo, ma a lui non dà fastidio, anzi…credo che addirittura gli piaccia condividere la sua pappa.”