Troppi animali (e cani) usati per fini sperimentali

Troppi animali (e cani) usati per fini sperimentali

Erano ben 586.699 le cavie usate per fini sperimentali nel 2015, ma il numero di quelle sacrificate nel 2016 è addirittura salito a 611.707. Sono i dati ufficiali (probabilmente sottostimati) raccolti dal Ministero della Salute, così come prevede la Direttiva 2010/63/UE, e pubblicati nella GazzettaUfficiale n.60 del 13 marzo 2018: si tratta di conigli, cavalli, capre, topi, ratti, polli, pesci, macachi e cani.

E nel periodo 2015-2016 proprio il numero dei cani  ha avuto un’impennata drammatica: nel 2015 ne sono stati usati nei laboratori 540 e nel 2016 ancora 434, una cinquantina dei quali riutilizzati più volte.

Gli esperimenti a sofferenza “lieve” hanno coinvolto 105 cani, mentre 381 hanno dovuto sopportare una sofferenza definita “moderata”: una sorte peggiore è toccata ad altri 65.230 animali (soprattutto topi, ratti, conigli, suini, polli domestici e pesci) per i quali la sofferenza è stata “grave” e per altri 29.602 (delle stesse specie) che non si sono più risvegliati.

Dati davvero allarmanti e che, soprattutto, appaiono in crescita rispetto a quelli degli ultimi anni (300 cani usati in laboratorio nel 2013 e 191 nel 2014) e che si avvicinano pericolosamente a quelli dei periodi antecedenti al recepimento della direttiva UE 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (d.lgs n.26/2014), vale a dire: i 607 cani sacrificati nel 2009, i 943 del 2008, per non parlare degli oltre 1000 esemplari all’anno del triennio 2001-2003 e degli addirittura 1.201 cani del 2007.

Gran parte dei cani usati in questi ultimi due anni proviene da fuori UE: ma questo non può essere motivo di consolazione, anzi!