Orlando rischiava di perdersi, come il celebre personaggio suo omonimo che smarrisce il senno sulla Luna. Era un randagio del sud, libero ma senza casa. Successivamente è stato preso e portato in un canile della Basilicata e da lì è poi arrivato nella nostra provincia. Più che un’avventura epica, una vera e propria odissea, la sua.
A Belluno ha vissuto per tre anni costretto alla catena, passando le sue giornate in uno spazio troppo ristretto, sporco, senza poter guardare il mondo attorno a lui. Dopo queste esperienze avrebbe potuto diventare facilmente un cane aggressivo e problematico, invece Orlando è un giovane meticcio dal carattere molto docile ed entusiasta, che non è stato scalfito più di tanto dalla vita in prigionia.
È approdato all’Apaca il 29 marzo scorso e appena giunto in rifugio portava i segni della sua esistenza precedente: un evidente solco sul collo, ricordo del collare troppo stretto che lo teneva legato e una postura irrigidita, causata dallo starsene rincantucciato in un angolo per giornate intere. Ad oggi, dopo un periodo passato tra le cure e le coccole dei volontari, si vedono già dei miglioramenti in Orlando. Il suo bel pelo nero ricresce e ha iniziato a passeggiare, sciogliendo il portamento e tornando finalmente a contatto con la realtà che lo circonda, il cielo, i prati, l’erba, gli altri esseri viventi.
Ora aspetta una vera famiglia che possa dedicarsi a lui con pazienza e riguardo: il suo nuovo mondo è talmente strano e sconosciuto che ha la necessità di imparare regole e comportamenti corretti, di capire come interagire con chi gli sta di fronte, con i cani, con gli umani. Orlando sicuramente troverà qualcuno disposto ad aiutarlo e a volergli un gran bene, un Astolfo pronto a fare un lungo viaggio fin sulla Luna pur di recuperare l’intelletto dell’amico. Quando si incontreranno, le vicende travagliate di Orlando avranno il loro meritato lieto fine.