Un progetto contro il traffico illegale di animali: lo finanzia la UE

Un progetto contro il traffico illegale di animali: lo finanzia la UE

Il progetto si chiama Bio-Crime ed è finalizzato ad incrementare la cooperazione interregionale tra il Friuli Venezia Giulia, Bolzano e l’Austria al fine di contrastare il traffico illegale di animali da compagnia e ridurre i rischi sanitari per l’uomo correlati a questa attività criminosa Il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea per un importo di 1,1 milioni di euro: lavoreranno insieme la Direzione Centrale Salute della regione, i Servizi Veterinari del Land Carinzia, il Consorzio per l’Area di Ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ma sono partners associati anche la Polizia Postale friulana, la Polizia della Carinzia, la Polizia Finanziaria Doganale della Carinzia, l’Ordine dei Veterinari della Carinzia, il GECT Euregio ed il Servizio Veterinario Provinciale di Bolzano.

Il Progetto Bio-Crime è stato sviluppato per contrastare il traffico illegale di animali da compagnia e per ridurre il rischio di trasmissione di malattie dagli animali all’uomo attraverso l’adozione di una strategia comune di azione nell’ambito dei programmi di prevenzione della salute umana e della salute e del benessere degli animali. Il Friuli Venezia Giulia e la Carinzia sono, infatti, sia rotte di transito, sia rotte di destinazione per il traffico illegale di animali da compagnia: attraverso i valichi confinari passano centinaia di animali da compagnia, soprattutto cuccioli di cani e gatti, destinati ad un mercato nero il cui fatturato risulta essere secondo solamente al traffico di droga.

Oltre al problema di tipo commerciale ed etico, il traffico illegale di animali comporta un rischio elevato di introduzione di gravi malattie trasmissibili dagli animali all’uomo, come ad esempio la rabbia o la psittacosi ornitosi. Infatti, gli animali comperati sul mercato nero non sono soggetti ad alcun controllo sanitario e possono provenire da aree infette.

Il progetto durerà trenta mesi, è iniziato a febbraio di quest’anno e si concluderà a luglio del 2019.

Il Veneto – che è anch’esso terra di transito e di destinazione del traffico illegale di animale di compagnia- parteciperà a questo progetto attraverso Il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale GECT “Euregio Senza Confini r.l.” che è un organismo di cooperazione tra le tre regioni (Veneto, Friuli, Carinzia).