A febbraio del 2016 ha superato una torsione, sei mesi fa si è ripreso da una ischemia cerebrale piuttosto seria e in questi giorni si sta riprendendo piuttosto bene dall’asportazione, nello stesso intervento, di un tumore testicolare.
Due anni fa a salvarlo è stato sicuramente l’ottimo intervento medico del veterinario di fiducia di APACA, ma neppure la maestria del miglior professionista sarebbe servita se la responsabile del rifugio, nel consueto giro tra i box di fine mattina, non avesse colto i primi, blandi segnali di un malessere che, trascorsa qualche ora, sarebbe diventato letale.
Ugualmente rapido è stato il trasporto dal veterinario quando, circa sei mesi fa, il cane è stato colpito da una ischemia cerebrale, con difficoltà a stare in piedi, problemi di orientamento, nistagmo (movimento incontrollato e rapido degli occhi) e vomito. E dopo qualche giorno di cure il cane si è ripreso completamente: ovviamente ha trascorso tutto l’inverno nell’infermeria del rifugio e questa circostanza ha sicuramente influito sul suo completo ristabilimento.
Infine, qualche settimane fa è comparso un rigonfiamento ad un testicolo e la diagnosi ha confermato che si trattava di una neoplasia testicolare, esattamente un seminoma. Operato giovedi 15 marzo, il cane è stato in prognosi riservata per 72 ore, al termine delle quali (anzi qualche ora prima) ha ripreso tutte le energie di cui può disporre.
Ma di che cane stiamo parlando?
Stiamo raccontando di Arex, meticcio di taglia grande, in rifugio dal 5 ottobre del 2014, che oggi ha la bellezza di 15 anni! Un vero “superdog”, dalla fibra eccezionale, oltre che assistito dalla buona sorte. Vista l’età, le sue condizioni restano ovviamente precarie e non si sa quanto potrà vivere ancora, ma una cosa è certa: a questo vecchio cane, che tra l’altro ha passato buona parte della propria vita legato a una catena, non mancheranno cure e attenzioni.
Perchè, secondo noi, i cani anziani come Arex hanno lo stesso diritto alla vita e alla dignità dei giovani esemplari, un diritto che non si prescrive mai e viene meno solo con una morte, che, si spera, possa sempre essere priva di inutili sofferenze. Un diritto che in APACA, da sempre, siamo molto attenti a salvaguardare