Una fisioterapista in canile: intervista a Laura Garlet

Una fisioterapista in canile: intervista a Laura Garlet

Da qualche mese, Laura Garlet si è aggiunta al gruppo di volontari che ogni giorno accudiscono gli ospiti del rifugio. Laura, però, ha una competenza che finora non avevamo mai incontrato: è fisioterapista veterinaria. E’ così che, finite le attività di pulizia dei recinti, Laura sta regalando agli ospiti del rifugio dei trattamenti fisioterapici di cui, solitamente, i cani abbandonati o maltrattati non possono certo beneficiare. Per APACA è un’altra attività importante per garantire e migliorare lo stato di benessere dei cani durante la permanenza in rifugio: indirettamente, poi, è anche un modo per aumentare il grado di adottabilità, dato che non solo il cane mantiene un migliore stato di salute, ma la manipolazione della fisioterapista aumenta la sua disponibilità al contatto fisico con gli umani.

selvaLaura lavora in alcune strutture con utenti anziani e disabili. Nel 2013/2014 ha seguito un corso di specializzazione per diventare fisioterapista veterinario presso la sede nazionale di allevamento e addestramento di cani della Guardia di Finanza di Castiglione del Lago (PG). La scelta di diventare fisioterapista veterinaria è legata al suo amore verso gli animali, ma c’è anche un’altra motivazione: trovandosi spessissimo di fronte ad animali che mettono a disposizione le proprie qualità per aiutare persone che presentano problemi di vario genere, Laura si è convinta che l’uomo dovrebbe fare altrettanto verso gli animali e così ha deciso di agire con coerenza, mettendo le proprie competenze a disposizione di animali con disabilità o difficoltà motorie.

A Laura Garlet abbiamo rivolto qualche domanda per capire meglio in cosa consiste la fisioterapia veterinaria e a chi si sta dedicando in rifugio.

Laura, a quali cani può essere utile la fisioterapia?
La fisioterapia veterinaria si rivolge a cani che possono presentare diverse problematiche, tra cui: il recupero motorio in caso di patologie ortopediche o neurologiche; il mantenimento delle abilità (in alternativa all’intervento chirurgico); il trattamento in fase pre e post operatoria; il trattamento di patologie genetiche, soprattutto nei cuccioli; il trattamento di pazienti anziani che presentano patologie degenerative e, infine, la riabilitazione cardiaca.
La fisioterapia può essere anche utile in animali che svolgono attività sportiva, sia per effettuare un corretto riscaldamento muscolare, sia per un giusto defaticamento post gara.

Ci sono patologie veterinarie per le quali è particolarmente indicato un trattamento fisioterapico?
Tra le patologie neurologiche quelle che richiedono maggiormente un trattamento fisioterapico sono la lesione del nervo periferico, la mielopatia ischemica e la poliradiculoneurite: la fisioterapia si affianca, comunque, al lavoro del medico veterinario e ad uno specifico trattamento farmacologico.
In campo ortopedico, il trattamento fisioterapico risulta importante in caso di traumi, patologie tendinee e legamentose.
La fisioterapia è, inoltre, di grande utilità nel periodo successivo ad alcuni interventi chirurgici come quelli per l’ernia del disco, per fratture e lussazioni agli arti o alla colonna vertebrale.

La fisioterapia può essere utile anche per prevenire patologie del comportamento legate a periodi di inattività o lunghe convalescenze?
Assolutamente si. In caso di prolungata immobilità o mantenimento di una scorretta postura è necessario effettuare la fisioterapia per ripristinare la corretta attività muscolare e, se possibile, migliorare la performance.

Il trattamento fisioterapico quanto è influenzato dal temperamento del cane?
Il temperamento del cane può influenzare molto la seduta di fisioterapia, soprattutto se paura o disagio sono in grado di farlo entrare in una situazione di stress. Ecco perchè il primo compito del terapista è di cercare di entrare in contatto con il cane nel modo giusto, valutando l’ ambiente in cui si deve fare la terapia e cercando l’ interazione con il proprietario.
Quando il cane si presenta alle sedute con il proprio umano, sarebbe opportuno rivolgersi inizialmente a quest’ultimo senza considerare l’ animale in modo che possa “prendere le misure” con la nuova figura. Il proprietario svolge un ruolo fondamentale sia prima del trattamento, in quanto può fornire tutte le indicazioni generali rispetto al proprio cane e sia durante il trattamento in modo da poter continuare il lavoro anche con specifici esercizi a casa. Ovviamente, se la sua presenza dovesse rappresentare un motivo di disturbo alla terapia e distrarre il cane dal lavoro dovrebbe essere all’allontanato dalla seduta.

NebbiaQuale strumentazione si usa nella fisioterapia veterinaria?
La strumentazione usata in fisioterapia animale comprende l’elettrostimolazione, la ionoforesi, la laser terapia, la magneto terapia, gli ultrasuoni e la termoterapia. Le altre tecniche sono manuali e prevedono sia movimentazione passiva che attiva, esercizi di equilibrio e propriocezione (che è l’insieme delle funzioni deputate al controllo della posizione e del movimento del corpo, n.d.r.), la deambulazione assistita e l’idroterapia.

Chiunque può fare della fisioterapia veterinaria?
La fisioterapia veterinaria può essere fatta dai medici veterinari o da fisioterapisti che abbiano seguito idonei corsi di specializzazione, anche se in Italia stiamo ancora lavorando per il riconoscimento giuridico di questa figura. Fondamentale è, comunque, la collaborazione con il medico veterinario e con l’ educatore cinofilo.

In rifugio, a quali cani ti stai dedicando in questo momento?
Attualmente sto seguendo soprattutto Nebbia, per migliorare la situazione dei muscoli vertebrali; Selva, che presenta notevole rigidità a diverse articolazioni, Maddalena, per recuperare la corretta mobilità del bacino e dell’articolazione sacro-iliaca e Kiki, per un problema alla muscolatura posteriore. E, finchè è stata in vita, ho seguito anche Nusi, per il recupero motorio post ischemia.